Io ed Esso … Ergo Sum – Daniele Pignatelli e Kinki Texas

Io ed Esso … Ergo Sum è un incontro combinato nei piani della comunicazione artistica tra due personalità convergenti nello stesso spazio narrativo, inserite in una costruzione ermeneutica propensa alle logiche combinatorie proprie delle tecniche dell’arte.
Nel progetto curateriale della mostra, allestito all’interno della Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Daniele Pignatelli e Kinki Texas lambiscono i propri confini artistici ed individuano in questa comparazione le vere ragioni del linguaggio dei segni, che non produce separazione tra i generi o idolatria estetica, ma relazioni costanti di conoscenze applicate per cogliere, nelle analogie e nelle differenze, le verità da esibire.
I punti in comune, apparati strumentali di una drammaturgia individuale, identificano tra i nessi dei simbolismi inscenati nelle opere, i protagonisti del verbare rilassato, o agitato, delle specifiche coniugazioni iconografiche generatrici di poetiche surreali. L’ indagine suggerisce piste che portano verso una condizione di equilibrio esteriore ed interiore, individuato da punti di osservazione posti agli antipodi.
Cavalli e cavalieri, diretti verso mete e destini apparentemente distanti, si incontrano in luoghi intermedi dove gli incroci generano prospettive inaspettate. Parole immaginateche nascondono le abili riflessioni di ciascuno deifantini, veri protagonisti della scena, talvolta presenti edin altre circostanze nascosti dietro gli occhi dell’osservatorenarrante.
I surreali proponimenti di Kinki Texas, confluiscono in una dimensione sociale agguerrita, dove l’eroe galleggia in universi sensibili al cambiamento veloce, annunciando su fogli clandestini, o con scritte sopra i muri, le prossime ribellioni urbane.
L’ingegnoso Don Chisciotte della Mancha e il suo aiutante ripercorrono le gesta epiche e liberatorie del tempo e si insinuano sorprendentemente nei futuri scenari di Kinki Texas, allertando sospensioni temporali tipiche degli atti teatrali e prossime a ricadute negli animi collettivi.
Paradossi speculari e inversi nell’arte filmica di Daniele Pignatelli, regista e spettatore delle scene oniriche istituite in luoghi dove, senza spaesamento alcuno, l’incredibile equestre si muove saggiamente, in attesa di assumere una nuova condizione di interpretazione culturale. Storie dell’arte che si intrecciano con nomi simili, come fa notare Renucio Boscolo quando scrive a proposito di Sigismondo Fanti, uno dei principali protagonisti del Rinascimento: “Il Fanti è maestro di tale cruciverba rinascimentale, con le numerose citazioni delle lingue orientali e con gli inserimenti dei problemi geometrici e matematici che stimolano il lettore a trovare soluzioni agli enigmi”.
L’arte assume altre sembianze e indossa le ali ai cavalli, rivelando il prossimo eroe pronto a spiccare il volo come un ippogrifo verso il cielo, eletto a ritrovare il tesoro, la Pentola d’Oro della conoscenza filosofale annunciata da Apuleio nelle sue novelle. La fiaba è il media scelto da Daniele Pignatelli per purificare il linguaggio dell’arte e riscoprire nella classicità il ritorno ad una modernità espressiva che non copia le forme ma agita i contenuti della comunicazione. Una purezza degli intenti sottolineata nelle sue opere dal movimento del mare, ritratto e riproposto nei filmati attraverso analogie danzanti che esplorano la calma profonda e l’agitazione  uperficiale delle onde.
La neve, presenza puntuale nei codici espressivi di Daniele Pignatelli, col suo bianco candore chiude la ribalta cinematografica e ci ricorda di purificare le impurità della lingua parlata nei suoi passaggi traspositivi alla pittura cinetica. Cogito ergo sum, la locuzione con cui Cartesio sposa il “dubbio metodico” per confermare la certezza dell’essere, è il vero movimento che anima la volontà di trasformare i pensieri in segni ed i segni in progetti: l’astrattezza del sogno diventa costruzione del mondo reale assumendo fisicità e sembianze concrete.

Io ed Esso … Ergo Sum

Daniele Pignatelli e Kinki Texas
dal 16 dicembre 2011 al 16 febbraio 2012
Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter
Via Tertulliano 70
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